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Crediti di lavoro e Fondo di Garanzia Inps

DOMANDA: Mi sono licenziato dal mio posto di lavoro perché non mi pagavano. Avanzo diverse buste paga, tredicesima e quattordicesima, ferie, e il TFR, però so che l’azienda va molto male e non ci sono soldi. Mi conviene tentare comunque di recuperare i miei soldi, o butto via tempo e denaro?

COSA DICE LA LEGGE: Il consiglio è quello di avviare comunque l’azione giudiziale di recupero del credito. Anche nell’ipotesi in cui si fosse in presenza di un’azienda datrice di lavoro totalmente decotta, ovvero impossibilitata a far fronte ai propri impegni economici.

Consideri, infatti, che trattandosi di crediti di lavoro, qualora l’iniziativa giudiziale e la successiva esecuzione non dovessero dare i risultati sperati – il recupero delle somme a lei dovute – lei potrebbe comunque formulare domanda di insinuazione nel Fondo di Garanzia Inps.

Il Fondo, infatti, garantisce anzitutto il pagamento del Trattamento di Fine Rapporto. Non solo. Garantisce anche il pagamento delle buste paga relative agli ultimi tre mesi di lavoro, a condizione però che si agisca tempestivamente. In genere entro dodici mesi dalla cessazione del rapporto, anche se vi sono alcune eccezioni, espressamente indicate all’Art. 2, comma I, D.LGs. n. 80/1992. Quanto al pagamento del Tfr, invece, è sufficiente agire nei confronti del datore di lavoro entro cinque anni dalla cessazione del rapporto.

Va precisato che se da una parte Il Fondo paga il Tfr per intero, dall’altra la garanzia dell’Inps per i crediti di lavoro è limitata, invece, ad una somma pari a tre volte la misura massima del trattamento straordinario di integrazione salariale mensile al netto delle trattenute assistenziali e previdenziali – una cifra complessiva vicina ai duemila euro –, e in ogni caso sono esclusi dal computo tutte le voci non aventi natura retributiva propriamente detta, e pertanto non si contano indennità di preavviso, indennità per ferie e permessi non goduti, indennità di malattia.

Il consiglio, ad ogni buon conto, è quello di far esaminare le buste paga da un avvocato e farsi formulare un preventivo preciso dei costi complessivi da sostenere per l’intera azione – ricorso per decreto ingiuntivo, iniziativa esecutiva individuale e/o istanza di fallimento, eventuale insinuazione nel passivo del fallimento e domanda al Fondo – così da valutare se l’azione sia economicamente conveniente e giustificata rispetto all’ammontare dei credi (certi) garantiti dal Fondo di Garanzia Inps.

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