Bambino picchiato a scuola e responsabilità dell’Istituto scolastico
DOMANDA: Alcuni mesi fa mio figlio di 7 anni, durante la ricreazione a scuola, ha ricevuto un pugno da un altro bambino, ritenuto “difficile” e infatti seguito anche da un insegnante di sostegno. Il pugno gli ha provocato la frattura del naso, e ci è voluto parecchio per tornare alla normalità. Non vorremmo chiedere un risarcimento alla famiglia del picchiatore, perché hanno molti problemi. Ma alla scuola è possibile?
COSA DICE LA LEGGE: Premesso che occorre valutare opportunamente il caso specifico e le circostanze nelle quali si è verificata l’aggressione, in linea teorica e di principio è possibile rivolgersi all’Istituto Scolastico al fine di ottenere il risarcimento dei danni patiti da suo figlio.
Infatti, l’iscrizione dell’alunno alla scuola determina l’insorgere di una vera e propria responsabilità di natura contrattuale in capo all’Istituto, che conseguentemente sarà tenuto a vigilare sulla sicurezza ed incolumità dello studente, anche per il tramite di opportuna sorveglianza da parte degli educatori, durante tutti il tempo nel quale questi usufruisce della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni. Questo anche in relazione alle specifiche caratteristiche del caso concreto. La circostanza, nel caso di specie, che si fosse in presenza di un ragazzino problematico richiedeva, con ogni probabilità, accortezze maggiori. Ma anche l’età degli alunni determina oneri di vigilanza variabili, e maggiori quanto più giovani siano i soggetti interessati (vedasi Cassazione Civile, Sent. n. 8811/2020 del 12 maggio 2020).
Peraltro, l’onere della prova di aver fatto il possibile per evitare la verificazione del danno spetta non ai genitori dello studente, ma bensì all’Istituto scolastico stesso, che dovrà conseguentemente provare di non aver potuto impedire l’evento, ai sensi dell’art. 2048, comma 3, del Codice Civile, per non rispondere dell’illecito commesso dagli allievi minori sottoposti alla propria sorveglianza.
Il consiglio, pertanto, è quello di rivolgersi ad un avvocato al fine di valutare la fattispecie concreta e decidere l’azione migliore da intraprendere.
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