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Nelle distanze tra edifici la sopraelevazione va intesa come nuova costruzione

DOMANDA: Sono il proprietario di un edificio di un piano costruito nei primi anni ottanta, confinante con uno più recente. I miei vicini hanno da poco edificato una sopraelevazione. Vorrei farlo a mia volta ma mi hanno diffidato dicendo che se costruissi in sopraelevazione violerei le distanze di legge, che nel nostro Comune sono di minimo 5,25 metri. La cosa non mi convince perché il mio edificio è stato costruito prima del loro. Cosa posso fare?

COSA DICE LA LEGGE: Purtroppo per lei la pretesa dei suoi vicini potrebbe essere fondata, nella misura in cui la sopraelevazione comporta un aumento della volumetria della struttura. Lei, cioè, potrebbe essere costretto dalla legge e dai regolamenti comunali a modificare il suo progetto di sopraelevazione al fine di rispettare le distanze di cui all’art. 873 del Codice Civile e del Regolamento del Comune territorialmente competente. Questo nonostante l’edificio di sua proprietà sia stato costruito in epoca precedente a quello limitrofo, sopra il quale è stata realizzata la sopraelevazione.

La giurisprudenza, ai fini della corretta applicazione del cosiddetto principio della prevenzione ha ritenuto, infatti, che ogni qualvolta la sopraelevazione comporti un aumento volumetrico, essa vada considerata a tutti gli effetti alla stregua di una nuova costruzione. Non opera, quindi, il principio della prevenzione riferito alle costruzioni originarie, sostituito tout court da quello della priorità temporale correlata al momento della sopraelevazione (Cass. Civ. Sent. 10467/2020 del 03 giugno 2020).

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