Menu
X

Tags Archives: datore di lavoro

4 anni ago Diritto del lavoro

Differenze tra trasferta e trasferimento del lavoratore

DOMANDA: A causa del Covid, nell’ultimo mese e mezzo ho lavorato presso una sede diversa da quella mia abituale, che era rimasta chiusa per carenza di clienti, e l’azienda mi pagava le indennità di trasferta. Ora mi vogliono definitivamente trasferire nella nuova sede. A me può anche andare bene, ma ho bisogno che mi paghino le spese di viaggio perché nell’arco di un mese incidono parecchio. Posso pretenderle?

COSA DICE LA LEGGE: Purtroppo la risposta alla sua domanda è tendenzialmente negativa. Nel senso che in ambito lavoristico esiste una netta differenza tra trasferta e trasferimento.

La trasferta consiste nello svolgimento di attività lavorativa per un periodo limitato in un luogo diverso dalla sede di lavoro contrattualmente prevista. La circostanza attribuisce al lavoratore il diritto di ottenere dal proprio datore la corresponsione di una cosiddetta indennità di trasferta.

Il trasferimento, invece, determina lo spostamento definitivo della propria sede di lavoro, il quale non da alcun diritto al lavoratore di ricevere de plano un indennizzo in busta paga che gli consenta di sopperire alle maggiori uscite derivanti, ad esempio, dagli spostamenti con i mezzi per raggiungere il nuovo luogo indicato dall’azienda.

Così la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 14380/2020 dello scorso 8 luglio 2020: La trasferta si distingue dal trasferimento perché “è indefettibilmente caratterizzata dalla temporaneità dell’assegnazione del lavoratore ad una sede diversa da quella abituale, con la conseguenza che non spetta l’indennità di trasferta a chi esplica in maniera fissa e continuativa la propria attività presso una determinata località, anche se la sede di servizio risulti formalmente fissata in luogo diverso, dove, peraltro, il lavoratore non ha alcuna necessità di recarsi per l’espletamento delle mansioni affidategli”.

A questo punto, occorrerebbe anche esaminare se ed in quale misura il suo datore di lavoro abbia il diritto di imporle un trasferimento, ma questo tipo di analisi necessita di valutazioni in ordine alla struttura societaria, al numero di dipendenti, all’anzianità di servizio, alle esigenze familiari di ciascuno dei suoi colleghi eventualmente interessati dalle disposizioni aziendali. E’ necessario, tuttavia, rivolgersi ad un legale.

Desideri approfondire questo argomento o richiedere una consulenza? Clicca sul nome dell’autore che trovi sopra il titolo.

© Copyright 2017 Cosa dice la Legge. Tutti i diritti sono riservati. P.IVA 03595790274