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Tags Archives: eredità

4 anni ago Diritto di famiglia

Il rimborso delle spese per gli anziani genitori

DOMANDA: Ho 60 anni e una madre vedova di 86. Ha solo la pensione sociale e non riesce ad arrivare alla fine del mese, anche perché spende una fortuna in farmacia. Io cerco di aiutarla per quel che posso. Ho un fratello, che abita distante e non contribuisce in nessun modo. Se un domani mia madre venisse a mancare, posso chiedere il rimborso di queste spese, di cui conservo tutti gli scontrini?

COSA DICE LA LEGGE: Purtroppo lei non può chiedere a suo fratello il rimborso pro quota di quanto fino ad oggi pagato per contribuire alle spese mensili della sua anziana madre. Infatti, anche mettendo da parte, per un attimo, il reticolato normativo che regola i rapporti, anche economici, tra genitori e figli, i pagamenti da lei effettuati fino ad oggi potrebbero in ogni caso configurarsi obbligazione naturale, ai sensi dell’art. 2034 del Codice Civile. Le obbligazioni naturali consistono in quei pagamenti spontanei in esecuzione di doveri morali e sociali che, in quanto tali, non possono essere domandati in restituzione. Senza tacere, altresì, che essendo mancato a monte un accordo con suo fratello in relazione alla tipologia e ammontare di questi costi – e mancando pure il requisito dell’urgenza in quanto pare si tratti grossomodo di spese mensili fisse – anche per questa ragione una rifusione pro quota appare difficile.

Ad ogni modo, il Codice Civile stabilisce, con il combinato disposto di cui agli articoli 433 e 438, che i soggetti in stato di bisogno e che non siano in grado di provvedere integralmente al proprio mantenimento possano chiedere ed ottenere la corresponsione degli alimenti dai propri parenti più prossimi, tra i quali vanno evidentemente annoverati anche i figli.

E a nulla vale la circostanza che suo fratello viva in altro luogo, poiché si tratta di fatto che non incide in alcun modo sull’obbligazione in questione.

Si potrebbe, quindi, certamente valutare l’ipotesi di promuovere un’azione presso il competente giudice tutelare, al fine di ottenere una pronuncia che obblighi tutti i figli a contribuire in misura uguale alle esigenze dell’anziana madre.

In termini strettamente ereditari, infine, va detto che le maggiori cure prestate al genitore da un figlio rispetto ad un altro non incidono nella ripartizione delle quote ereditarie.

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La dichiarazione di successione non comporta accettazione di eredità

DOMANDA: Mio padre è morto da quasi un anno. Io, mia madre e i miei fratelli dobbiamo fare al più presto la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate per evitare sanzioni. Al momento, però, siamo ancora indecisi se accettare o meno l’eredità, perché non sappiamo se i debiti superano i crediti. Cosa consigliate?

COSA DICE LA LEGGE: La sola dichiarazione di successione non comporta accettazione di eredità, e, quindi, se non sono stati nel frattempo compiuti altri atti che comportino accettazione per fatti concludenti, si può procedere con l’adempimento in questione, senza che ciò comporti rischi. Si ricorda, sul punto, che la dichiarazione di successione va depositata entro un anno dal decesso del cosiddetto de cuius.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione Civile (Sent. n. 22017/2016), evidenziando come la denuncia di successione e il pagamento della relativa imposta, con riferimento al valore del patrimonio relitto dichiarato nella predetta denuncia, non comportino accettazione tacita dell’eredità, trattandosi di adempimenti fiscali che, in quanto diretti a evitare l’applicazione di sanzioni, hanno solo scopo conservativo e rientrano, quindi, tra gli atti che il chiamato a succedere può compiere in base ai poteri conferitigli dall’articolo 460 del Codice Civile.

L’articolo di legge suddetto, è quello che consente ai chiamati all’eredità di compiere atti conservativi sul patrimonio del defunto senza per questo dover accettare l’eredità.

Quanto, poi, ai rischi di una accettazione dell’eredità tout court, senza cioè avere certezza che i debiti superino i crediti, con conseguenti ripercussioni dirette sul patrimonio dell’erede, il consiglio è quello di valutare l’ipotesi di una accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.

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Comproprietari di immobili e liquidazione della quota

DOMANDA: Sono comproprietario, assieme ai miei fratelli e a mia madre, di un immobile – casa con annesso terreno – che abbiamo ricevuto in eredità da mio padre. Nell’abitazione ci vive mia mamma assieme a mia sorella. (altro…)

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