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Tags Archives: diffamazione

4 anni ago Diritto penale

Criticare la concorrenza può essere diffamazione

DOMANDA: Ho una pizzeria da asporto, e non è la prima volta che sento un commerciante mio concorrente che critica i miei prodotti davanti a propri clienti, ma anche passando di fronte al mio negozio. A me francamente la cosa non va giù, e gliel’ho fatto presente. Lui dice che è libero di esprimere la sua opinione. Ha ragione?

COSA DICE LA LEGGE: Il comportamento del suo concorrente configura potenzialmente il reato di diffamazione. Soprattutto se le critiche ai suoi prodotti assumono il carattere della quotidianità e si spingono, come da lei indicato, ad una presenza di questo ristoratore persino in luogo limitrofo alla sede del suo esercizio commerciale.

Interessante, in questo senso, una recentissima sentenza della Corte di Cassazione Penale (n. 13241/2020 del 29 aprile 2020) che ha condannato per diffamazione un gelataio che aveva definito il prodotto del suo concorrente “insoddisfacente” e “cattivo al gusto”. In particolare, sono stati comminati 250 euro di multa e la condanna ad un risarcimento di 2000 euro in favore del soggetto diffamato. Nel caso di specie, tuttavia, ha certamente avuto un peso non indifferente, ai fini della decisione, la sistematicità dei comportamenti tenuti.

Occorre, pertanto, valutare con attenzione, con l’ausilio di un legale, la singola fattispecie, onde verificare la sussistenza di profili penalisticamente rilevanti.

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Il danno da diffamazione per essere risarcito va provato

DOMANDA: Sono un politico a livello locale e troppo spesso leggo su uno dei giornalini distribuiti gratuitamente delle notizie su di me che sono spesso inveritiere e che finiscono per procurarmi una grave offesa. Mi sento diffamato e vorrei richiedere un risarcimento dei danni. Ne ho diritto?

COSA DICE LA LEGGE: Per ottenere il risarcimento dei danni in sede civile derivante dalla diffamazione a mezzo stampa occorre che lei dimostri, in giudizio, due cose: 1) la portata lesiva e diffamatoria delle notizie – a quanto dice neppure veritiere – riportate su questa pubblicazione; 2) il danno patito.

Sul primo punto non è possibile fornirle un parere preciso, essendo troppo pochi gli elementi da lei forniti. Si può comunque evidenziare fin d’ora che notizie false, se accompagnate a conseguenze lesive della sua onorabilità, hanno rilevanti probabilità di essere annoverate tra quelle evidentemente diffamatorie. Qualora, invece, l’asserita diffamazione a mezzo stampa, non sia riferibile tanto alle notizie, quanto alle opinioni che l’autore dell’articolo trae dalle circostanze descritte nel pezzo, occorrerà valutare il caso specifico. Avendo a mente, tuttavia, che la giurisprudenza dominante individua nella critica politica una esimente – ovvero un fatto che in quanto tale esclude la punibilità, ai sensi dell’art. 51 del Codice Penale – rispetto al reato di diffamazione. A condizione, naturalmente, che la critica non travalichi i limiti della continenza, ovverosia che non trasmodi nella gratuita ed immotivata aggressione.

Anche le conseguenze della diffamazione, ai fini del risarcimento pecuniario, vanno provate, e in questo senso la Corte di Cassazione ha da tempo chiarito che il danno all’immagine e alla reputazione non è un danno “in quanto tale”, ovvero sussistente nel momento stesso in cui la diffamazione si realizza, ma deve essere oggetto di prova. Questo in quanto la sua quantificazione economica deve essere compiuta dal giudice in base non tanto a valutazioni astratte, quanto piuttosto al concreto pregiudizio patito dalla vittima. L’orientamento non è cambiato neppure con la recentissima sentenza n. 4005/2020 pubblicata il 18 febbraio 2020.

Pertanto, prima di procedere con una eventuale richiesta di risarcimento dei danni, appare utile richiedere il consulto di un avvocato.

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4 anni ago Diritto penale

Offese su WhatsApp tra ingiuria e diffamazione

DOMANDA: Qualche giorno fa ho avuto una discussione molto accesa con un amico in un gruppo di WhatsApp al quale partecipano molte persone. Sono volate parole grosse e molto pesanti, e ritengo di essere stato offeso pesantemente nella mia dignità, sotto gli occhi di tutti. La cosa mi ha causato molto disagio. Posso denunciare questa persona?

COSA DICE LA LEGGE: Nel caso descritto, indipendentemente dalla lesività delle parole profferite al suo indirizzo da questa persona, lei purtroppo non potrà agire penalmente per il reato di diffamazione. Potrà, tutt’al più tentare, con l’ausilio di un avvocato, un’azione di natura civilistica volta ad ottenere un risarcimento economico per il danno subito.

Occorre anzitutto effettuare una precisazione, che attiene alla differenza tra diffamazione ed ingiuria. La prima è quella che viene perpetrata mediante comunicazione con altri soggetti, in assenza del soggetto diffamato. L’ingiuria, invece, si verifica allorquando le offese vengono rivolte direttamente al destinatario, alla presenza di quest’ultimo. La diffamazione è un reato penale. L’ingiuria non più, essendo stata depenalizzata da alcuni anni. Il discorso vale, a maggior ragione, anche nell’ambito di sistemi di comunicazione che possono coinvolgere, contemporaneamente, più soggetti, quali ad esempio WhatsApp, Telegram, Facebook, Skype, ecc…

In buona sostanza, lei avrebbe potuto agire in sede penale, mediante querela, solo qualora nel momento in cui erano state inviate le frasi offensive al suo indirizzo, lei non fosse stato presente ed attivo in chat, magari venendone a conoscenza solo a distanza di ore. Ma non pare questo il caso proposto.

Sul punto è intervenuta anche una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 10905 del 31 marzo 2020, che ha definitivamente chiarito alcuni dubbi sul punto.

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